Reperti storici

Le settimane iniziano ad assomigliarsi tra loro, la routine d’impazzire inizia a scemare e si riprende con la tanto adorata noia delle guardie da sdi ai centri di raccolta del sud Italia…accantonato un agosto coi fiocchi non resta altro che leccarsi le ferite in attesa di riparare capra e cavoli. Non fosse per il disperato bisogno dell’auto in questo periodo tutte le attenzioni sarebbero rivolte al corso sommozzatori, una nuova sfida, una nuova vita. Mi sento stranamente fiducioso in merito. Come se questa scelta rispecchiasse chissà come qualche vecchia aspirazione o sogno passato. Qualcosa del battaglione mi mancherà, credo. In primis alcuni colleghi che a causa dell’età o delle vicissitudini non hanno potuto seguire la mia stessa strada. Persone eccezionali di cui non manco mai di vantarne amicizia e stima. A seguire la goliardia, lo straccio di un forte onore che anni fa permeava questo corpo nelle più profonde radici della propria storia e che ormai è ridotto in miseria dalla vanagloria del pugliese medio che ne insozza il buon nome. Parlo come se avessi veramente desiderato vivere sempre qui, non è stata una mia scelta, per lo meno non diretta. Nella disperazione ero giunto a provare passione per questo mestiere, quasi voglia di credere in esso ma l’impatto con la realtà all’uscita dalla scuola anfibia infranse molte mie aspettative, molti progetti. Sono stato nuovamente deluso e me ne dispiaccio. È passato un anno dall’uragano Melina e come uno stupido continuo ancora a stuzzicare i fulmini, se non è arrivato arriverà presto il tuono ed io ne rimarrò giustamente bruciato…non imparerò mai la lezione. Ho la malsana tendenza a cercare le compagnie femminili più insolite e lontane, quasi non desideri altro che continuare a restare da solo. In realtà sento costantemente il bisogno opposto ma non faccio nulla per appagarlo. Hai scontato parecchie penitenze, non tutte mio caro. È strano come nonostante tutti i tuoi sforzi la vita continui a rimandarti al punto di partenza. Quasi un supplizio, mi sento in dovere di continuare a tenere la testa bassa con la convizione offuscata che prima o poi passerà, prima o poi.

Saludi.

Originariamente scritto il 7 settembre 2010

The Witch’s Gold Letter

“Sebbene io sappia di essere peggio di una bestia, non crede
che abbia anch’io il diritto di vivere?” Dovessi rispondere a me stesso come
spesso faccio non esiterei a dire no
Ancora oggi scopro cose di me stesso che mi rendono
inquieto. Scopro di non aver mai smesso di pensare a Melina, scopro solo oggi
che lei in realtà non ha mai ricambiato il pensiero. Finita la nostra storia ha
continuato a stare con Agostino come se nulla fosse successo. Sento un gran vuoto
dentro, prender coscienza del fatto di aver sofferto invano ti mostra il lato
sarcastico della vita. Mi sono punito volutamente per un motivo che ora so
inesistente. Porco dio che vita di merda, ho sofferto ed ho tirato avanti nella
speranza che la mia ammenda bastasse a mondare gli errori commessi e lasciasse
aperto uno spiraglio al perdono. Sento di esser rimasto deluso da me stesso che
contavo troppo sulla capacità delle persone di non dimenticare. Come se
guardassi un dipinto appeso alla parete in cerca del suo significato; quella
smorfia è un sorriso oppure un gemito di dolore? Sorridi, e il mondo sorriderà
con te. Piangi, e piangerai da solo.
Credo di aver fatto tanto per lei ma non sono riuscito a lasciare
un segno. Sono il solito stronzo che una ragazza si lascia alle spalle esclusivamente
come esperienza negativa e costruttiva, ringrazio dio di essere così suino con
me ogni cristo di giorno. Porto nel cuore il ricordo di ogni donna che ho
legato a me. Quel particolare posto dove ha la sua genesi la nostalgia, l’amore,
il dolore. Vivo ormai digerendo l’amaro prodotto del ricordo di donne che
volevo e potevo amare. Forse perché non sono in grado di provare tale
sentimento. Mi sento orribilmente preso in giro. Coglionato dalla mia stessa
psiche che credevo d’aiuto. Vorrei poter divenire freddo ed insensibile alle
relazioni umane. Continuo ad analizzarmi quasi fossi una vecchia radio rotta a
cui si cerca di porre rimedio semplicemente scrutandola dal di fuori. Non sono
nemmeno capace di lasciarmi tutto alle spalle perché sin qui ho vissuto una
vita troppo povera di emozioni per permettermi il lusso di cancellarle. Da anni
vivo in una situazione di stallo aggravata dalle mie fugaci relazioni. Cerco
una donna ed una soltanto con cui invecchiare, una donna di cui non stancarmi
mai, nemmeno dopo aver litigato. Magari esiste, magari sarebbe la donna più
infedele al mondo.
Ricordo in particolare la frase che una donna disse ad un
ragazzo in un tempo che ora sembra non essere mai esistito:
-Perché un attimo subito dopo aver sorriso assumi quell’espressione
così triste? Dimmi a cosa pensi
-Penso che tu sia l’unica donna capace di farmi sorridere
e sono triste perché so che non sarà così per sempre
 
I presupposti per sprofondare nella pazzia ci sono tutti,
manca solo il fattore scatenante

Ho perso le chiavi

Autolesionismo
Obbedienza
Inopia
Aggressività
Determinazione
Intorpidimento
Vanagloria
Giustizia
Umiliazione
Intolleranza
Obbligo
Chiavi di volta che sorreggono la mia psiche dal collasso e ne velocizzano il declino

Clay vs. Liston

Sono una persona così ignobile? Perché non mi riconosco più?

Ogniqualvolta trovo qualcosa per cui vale la pena di
lottare, di portare avanti i miei obiettivi, io semplicemente la perdo. Rimanendo
solo. Solo come quando nasci. Solo come quando nessuno ti capisce. Solo come
quando muori..ciò che mi spaventa tuttavia risiede nell’opposto; la compagnia.
L’empatia. Il contatto. Ogni volta mi illudo che sia la volta buona, poi
qualche suino decide che ne ho avuto abbastanza allora mi complica la vita.
Sarà che bestemmio, sarà che io e la fortuna ci vediamo quelle rare volte,  giusto il tempo di sputarsi in faccia, tutto
qui. La verità è che sono già stanco. La verità è che sono egoista. La verità è
che mi faccio infinocchiare troppo facilmente. Le persone non mi capiscono
oppure sono io che rifiuto di capire loro. Più le apprezzo e meno vengo
ricambiato. Mi pento ogni fottutissima volta che accantono la logica ed agisco
senza pensare, sospinto da un adito sconosciuto. Infondo è questo che vogliono
le persone, sentirsi dire ciò di cui hanno bisogno. Poco importa se mentre lo
dici indossi una maschera da Mattley e cavalchi un monociclo viola a pois. Quel
che conta è appagarne l’ego. Me ne rendo conto perché sto diventando anch’io
così…spero di poter morire il giorno stesso in cui mi autoconvincerò di essere
una simile persona. Ormai rimane sempre meno da proteggere e conservare di me,
dirigo verso ciò che ho sempre scansato. Altri se ne accorgono ed io no. Un
altro chiaro sintomo…

Saludi

(realizzato il 31/08/09)

Musica comu lu mare

Credo che debba esistere un’affinità particolare tra musica
ed ascoltatore, un’affinità che va oltre il semplice gusto personale. Certi
stili, è vero, sono più graditi di altri però sono altrettanto sicuro che le
nostre preferenze dipendano da una percezione che trascende il tutto. Non
riuscirei a spiegare questa sensazione altrimenti. Come se la musica fosse una
sorta di flusso continuo ed imprevedibile che durante l’ascolto riesce ad
immettersi nel corpo attraverso un sistema di condutture ad onta di vene e da
lì espandesse ovunque generando una sensazione sempre nuova. Non è cosa
frequente trovare tale sintonia. Quando la si incontra non resta altro che
lasciarsi trasportare ovunque essa decida di portarti, nonostante si ignori la
destinazione…qualsiasi posto è meglio di questo.

Saludi

(realizzato il 07/07/09)

Cellar-Door

Noi doniamo il nostro cuore alle persone
affinché a loro volta facciano lo stesso con noi, in realtà riceviamo un grazie
di rimando. Esiste qualcosa di più logico di un cerchio che si chiude nel suo
punto d’origine? Sono contento, ho scoperto che esiste un equilibrio non dipeso
da me. D’altro canto mi spiace perché scopro di essere sempre stato totalmente ed
inoppugnabilmente inutile…tanto per cambiare direi

Saludi

Pax Tibi Marce Evangelista Meus

La realtà è che non mi crea più nessuna
coscienza arrecare dispiaceri alla gente. Sto diventando proprio il genere di
personcina da battaglione. Io che un anno fa guardavo con empatia a quelle vite
perdute nella vanagloria di un superiorità fasulla e
d auto lesiva. Sarà il mio
futuro?

Come al solito attendo di subire le mie scelte
senza comprenderne il senso…

Tubthumping

Continuo a mangiare insalata di riso con i ricordi che affondano la mente nella malinconia, un sorriso, una smorfia. Eravamo bimbi? Io avrei voluto esserlo… per poco passava inosservato quell’istante di magia. Inizio a perdere la volontà di procurarmi dolore, dolore meritato. Chissà poi se serve, chiaramente non a me…

Scivolo nell’abisso troppo, troppo lentamente. La sorte non ha altro diletto che procrastinare, tanto per il gusto di vedermi contorcere le budella dall’ansia quanto per la malsana voglia di vedermi consumato dal mio stesso odio che di giorno in giorno si rinnova come il fegato di Prometeo. Vorrei conoscere il nome della mia aquila per poterla chiamare per nome…ahimè sto diventando terribilmente teatrale

Saludi

Nequaquam vacuum

I maglioni verdi putridi lasciano il posto alle maniche rimboccate a regola d’arte e le passeggiate notturne vestiti da tartarughe ninja si fanno più piacevoli al chiaro di luna. L’odore umido e penetrante delle gallerie si fa più forte man mano che la bella stagione guadagna terreno, di nuovo. Dovrei essere ansioso; è la noia, invece, l’unica compagna che mi rimane. Indosso una maschera di tolleranza che rende insopportabile ogni discrepanza, obbedire e combattere è il loro motto, non mi resta che ottemperare alle loro frustrazioni. E ancora non riesco a capire se il malessere è provocato da una mia scelta oppure è opera di un naturale susseguirsi d’improbabili eventi. Continuo a ritenermi sfortunato in un mondo in cui qualsiasi homo faber fortunae suae. Il vuoto non esiste ed io sono l’eccezione che conferma la regola.

Vi lascio con una bella massima capitatami fra le mani in un momento di pseudo  acculturamento:

“Chiunque rifletta su quattro cose, meglio sarebbe se non fosse mai nato: Ciò che è sopra, ciò che è sotto, ciò che è prima e ciò che è dopo.”

(Talmud, Hagigah)

Saludi. 

Adieu mon pareil!